Clos-de-Tart Clos de Tart

Artemis, la finanziaria di casa Pinault tratta per 200 milioni di euro

di Samuel Cogliati 

ottobre 2017

Dopo il Clos des Lambrays, dopo il domaine René Engel, dopo il domaine Bonneau du Martray, un altro pezzo altisonante della Borgogna “nobile” sarebbe in procinto di passare di mano, per finire nella scarsella di un potente soggetto finanziario.

Il Clos de Tart, monopole Grand cru di Morey-Saint-Denis, nel cuore della Côte Nuits, sarebbe in trattative con Artemis, la società di investimento della famiglia Pinault, uno dei più grossi magnati d’Oltralpe, già proprietario, tra molte altre cose, dello Château Latour (Premier cru classé di Pauillac a Bordeaux), dello Château Grillet (prestigioso monopole del Rodano settentrionale) e del domaine d’Eugénie (appunto nuova denominazione del domaine René Engel di Vosne-Romanée).

La finalizzazione dell’affare è attesa per i primi mesi del 2018. Quanto all’importo, i bene informati mormorano di cifre attorno a 200 milioni di euro, un valore ormai divenuto frequente nelle trattative che riguardano i vertici della gerarchia borgognona. Tradotto, si tratterebbe di circa 26 milioni l’ettaro. Vero è che, assieme alle vigne, in questi casi cambiano proprietà anche la cantina e gli stock di vino: un vero affare!
Lecito attendersi che una bottiglia recente di clos-de-tart passi prossimamente dagli attuali 400-500 euro a cifre ancora più pesanti.

Del fenomeno trattavamo già nel nostro libro Borgogna, Côte d’Or, di François Morel. Il Clos de Tart è invece raccontato nella monografia dedicata a Morey, sulla Terza antologia del Rouge&leBlanc.

cogliati@possibilia.eu