di Giorgio Fogliani

• luglio 2022 • 

Quella dello spumante da carricante non sarebbe l’unica novità che ci riserva l’Etna [leggi la prima parte dell’articolo], come precisa ancora Maurizio Lunetta, direttore del consorzio: allo studio è infatti la proposta del passaggio dell’Etna da Doc a Docg, con un conseguente aumento di prestigio ma soprattutto con una ridefinizione dello status delle contrade. Un’eventuale promozione a Docg (che dovrebbe essere approvata prima dall’assemblea dei soci e poi dalle istituzioni) imporrebbe infatti una restrizione dei parametri di produzione (un esempio fra tutti: le rese per ettaro), e un’idea potrebbe essere quella di applicare queste restrizioni proprio ai vini di contrada.

Si certificherebbe insomma una realtà di fatto, quella che già oggi vede i vini di contrada considerati generalmente a un livello più alto degli etna tout court. Un tema su cui peraltro è lecito anche non convenire, ma ben presto, perlomeno, questa gerarchia potrebbe essere giustificata da una chiara impostazione enografica. Su questo punto peraltro mi sembra di capire che il dibattito interno al consorzio sia ancora aperto.

Le contrade poi hanno bisogno anche di un restyling, perché la loro definizione nel 2011 è stata in alcuni casi incompleta o approssimativa: alcune porzioni di contrada furono tagliate fuori per un problema di incoerenza interna tra i vari articoli del disciplinare, e diversi comuni dei versanti sud e est del vulcano non ne richiesero il riconoscimento (o ne chiesero poche), il che ha portato a una netta sproporzione tra il numero di contrade rivendicabili nei vari versanti.

Anche questi problemi potrebbero essere risolti dal prossimo pacchetto di riforme, che si avvarrà – finalmente – anche di un lavoro cartografico ad hoc, di cui speriamo di darvi conto ben presto.

Infine, se ogni tanto si continua a sentir parlare di un presunto ampliamento dell’areale della denominazione (a quote altimetriche più basse, oppure al versante ovest), tutte le fonti che ho intervistato hanno assicurato che la questione non è mai stata, e non è tuttora, all’ordine del giorno. •

fogliani@possibiliaeditore.eu

[fotografia: Vigna con vecchio palmento, versante nord © Giorgio Fogliani]