Il periodico
Dopo una laboriosa (e avventurosa) preparazione, a ottobre 2009 esce il
numero zero di www.possibilia.eu periodico online per curiosi. Una realizzazione
che riflette l'orizzonte libero e senza preconcetti della nostra linea editoriale.
Da subito, un gruppo di autori aderisce al progetto, alcuni dei quali formano
il nucleo redazionale più stabile.
Possibilia si non si propone di fare informazione in senso stretto: tante
altre testate più veloci e attrezzate ricoprono già questo ruolo. La nostra
rivista desidera offrire ai suoi lettori contenuti insoliti, dando diritto
di cittadinanza a temi o chiavi di lettura spesso trascurati o snobbati.
Un periodico generalista a 360 gradi? Solo in parte. Possibilia non funziona
per compartimenti tematici, ma per modalità di approccio alla materia. Accoglie
così una sezione per Dilettarsi, una per Pensare e una per Sorridere. Si
aggiungono una sezione di News - la sezione “d'attualità” della testata
- e una sezione destinata ai Pubbliredazionali, con lo scrupolo di mantenere
eticamente distinti contenuti commerciali e redazionali, valorizzando così
entrambi.
Con la nuova versione della rivista, inaugurata nel 2012, abbiamo deciso
di aggiungere una sezione (le Rubrilie) dedicata alle nostre passioni: il
vino, il rugby e il viaggio.
Contatta la redazione: redazione@possibilia.eu
I libri
Nel 2010, gli esiti incoraggianti della rivista e il desiderio di ampliare
il progetto editoriale dànno vita alla parte cartacea della nostra attività.
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Musica e materiale usato
Non si butta, ma si suona!
Il Riciclato Circo Musicale adatta e
riutilizza vecchi oggetti che diventano strumenti sonori...
testo e foto di Ludovica Scaletti |
Un groviglio di fili e tubi di ogni dimensione e colore, che ricordano
i tentacoli di una piovra. Microfoni collegati a elettrodomestici
e strumenti creati da strane combinazioni di legno, metalli e oggetti
comuni. La scena si presenta così, prima dell'arrivo di quattro personaggi,
più simili a clown che a musicisti. A quel punto parte una melodia,
le percussioni danno il tempo e il concerto ha inizio. Sul palco ogni
sorta di oggetto prende vita e si trasforma in strumento: tutto suona,
dal phon, al trapano, persino un cassetto. Canzoni popolari delle
tradizioni africane e gitane, ma anche sonorità che si avvicinano
all'elettronica e alla techno. Il pubblico, soprattutto i bambini,
non riesce a stare fermo. I quattro matti sul palco - sono loro stessi
a definirsi così - sono il “Riciclato Circo Musicale”, band marchigiana
nata nel 2006. La loro storia ha avuto inizio un po' come uno scherzo.
«Eravamo un gruppo di strumenti convenzionali, poi Andrea (cantante
e chitarrista) ha iniziato dei laboratori di costruzione di strumenti
per bambini - racconta Simone, batterista -. Ci ha coinvolti e ha
trovato dei matti più matti di lui che hanno pensato subito: “Bellissimo,
facciamo un gruppo con strumenti musicali riciclati”». E così è stato.
Da quel momento Andrea, Simone, Alessandro (percussionista) e Freddy
(bassista), non hanno più smesso di inventare e costruire strumenti.
Oggi in concerto ne suonano 24, ma altri devono ancora vedere la luce.
«Molti sono fermi in garage in attesa di resuscitare», spiega Alessandro.
L'unica certezza è che tutto può servire allo scopo, d'altronde il
motto del gruppo è “Non buttate via niente, anzi suonatelo!”. Un incoraggiamento
ad adulti e bambini, perché ognuno tiri fuori la propria vena creativa,
magari trasformando un semplice oggetto casalingo in un sorprendente
strumento musicale.
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Un'impresa tutt'altro che facile, che richiede fantasia e preparazione
tecnica. «Costruire uno strumento è semplice, o almeno può sembrarlo
all'inizio, ma farlo suonare bene è molto più difficile - sottolinea
Andrea - c'è il problema dell'accordatura, alcuni sono più soggetti
alle intemperie, soffrono il caldo e il freddo, o magari per l'amplificazione
hanno bisogno di accorgimenti particolari». Per questo motivo i quattro
musicisti sono alla continua ricerca di nuove tecniche che possano
migliorare le loro performance. Un lavoro che dà i suoi risultati,
a volte sorprendenti. Un vecchio bidone di plastica con dentro una
comune sedia di legno infatti si può trasformare in uno djembé
(il tradizionale tamburo africano) o meglio in una Sediaembè. Così
come un cassetto e un vecchio manico di chitarra sottomarca diventano
la Cassettarra e un cappello e un imbuto di plastica collegati a un
tubo sono un Cappellofono e possono suonare come un trombone. La lista
degli strumenti è lunga, solo per citarne alcuni ci sono il Barattolao,
un birimbao costruito con un bastone di legno, un barattolo di latta
e un filo d'acciaio; la Buzzeria, un complesso di bidoni, barattoli,
vassoi e coperchi che formano una vera e propria batteria. E ancora
il Tonnolino, un liuto a otto corde fatto con un barattolo di latta,
del legno e vecchie meccaniche per chitarra, oppure una serie di elettrodomestici
trasformati in strumenti: Spremitoner, Vignarolophon, Cappuccinatore,
Rasoner, e lo Spazzolino elettrico. Un armamentario di materiali,
più o meno pesanti, che il Riciclato Circo Musicale porta in giro
per l'Italia e che dopo ogni concerto deve ricaricare sul furgone.
«Una volta costruiti, gli strumenti abbiamo fatto un corso da magazzinieri
in un'azienda per riuscire a farci stare tutte le scatole e i pacchi»,
scherza Simone. Ma sei anni di spostamenti sono serviti a fare pratica
e oggi, dice Andrea con un filo d'orgoglio, da quando iniziano a scaricare
al sound check, passa un'ora. Poco, considerando la mole
di cavi, microfoni e strumenti che devono essere posizionati sul palco.
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Il gruppo ha concluso una serie di concerti estivi (tra cui la partecipazione
al Festival musicale del Mediterraneo di Genova e alla prima edizione
del festival Rigenerarte in provincia d'Ancona), ma presto si tufferà
in un nuovo progetto. «Da dicembre collaboreremo con il gruppo francese
Lutherie Urbaine (www.lutherieurbaine.com) e con l'artista belga Max
Vandervorst (www.maxvandervorst.be), specialisti nella ricerca di
strumenti musicali originati da materiali di recupero. «Sarebbe interessante
creare un circuito europeo di musicisti che seguono questa filosofia»,
dice Andrea. Nel frattempo il Riciclato Circo Musicale continua a
organizzare laboratori per bambini. Tutti i dettagli sono sul loro
sito: www.riciclatocircomusicale.it. L'obiettivo, spiegano i quattro
artisti, è che il riciclo e il riuso dei materiali stimolino la fantasia
dei più piccoli: «Speriamo che digeriscano da subito il messaggio
e in futuro ci insegnino cosa fare di meglio». Se andrà così tra qualche
anno potrà succedere di imbattersi in cornamuse fatte di sacchetti
riciclati, fisarmoniche create da soffietti per il camino. O chissà
cos'altro. La creatività di un musicista (che si sente anche un po'
clown) non ha limiti. Ludovica Scaletti
è giornalista professionista, collabora con Redattore sociale e
Terre di Mezzo
Scrivici: redazione@possibilia.eu
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