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Il periodico
Dopo una laboriosa (e avventurosa) preparazione, a ottobre 2009 esce il numero zero di www.possibilia.eu periodico online per curiosi. Una realizzazione che riflette l'orizzonte libero e senza preconcetti della nostra linea editoriale.
Da subito, un gruppo di autori aderisce al progetto, alcuni dei quali formano il nucleo redazionale più stabile.
Possibilia si non si propone di fare informazione in senso stretto: tante altre testate più veloci e attrezzate ricoprono già questo ruolo. La nostra rivista desidera offrire ai suoi lettori contenuti insoliti, dando diritto di cittadinanza a temi o chiavi di lettura spesso trascurati o snobbati. Un periodico generalista a 360 gradi? Solo in parte. Possibilia non funziona per compartimenti tematici, ma per modalità di approccio alla materia. Accoglie così una sezione per Dilettarsi, una per Pensare e una per Sorridere. Si aggiungono una sezione di News - la sezione “d'attualità” della testata - e una sezione destinata ai Pubbliredazionali, con lo scrupolo di mantenere eticamente distinti contenuti commerciali e redazionali, valorizzando così entrambi.
Con la nuova versione della rivista, inaugurata nel 2012, abbiamo deciso di aggiungere una sezione (le Rubrilie) dedicata alle nostre passioni: il vino, il rugby e il viaggio.

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I libri
Nel 2010, gli esiti incoraggianti della rivista e il desiderio di ampliare il progetto editoriale dànno vita alla parte cartacea della nostra attività.
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VINO

La ricerca del franc perfetto
Paleo rosso delle Macchiole festeggia 20 anni con una mega verticale. I nostri dubbi restano.

di Samuel Cogliati



novembre 2012

Paleo Le Macchiole ha festeggiato i suoi primi vent'anni con una degustazione di tutte le annate prodotte, ad eccezione delle 1989, 1990, 1991 e 1998, esaurite. Questi assaggi, cui siamo stati invitati a Milano, ci hanno permesso di tracciare un bilancio di quasi un quarto di secolo di successi: molte le celebrazioni, altrettanti i premi di parte della critica. Oggi, Paleo rosso è venduto in enoteca in una forbice di prezzo che oscilla mediamente tra 45 e 60 euro.

Paleo rosso ci pare un'occasione parzialmente persa.
L'intuizione che ha portato l'azienda a puntare - pressoché unica sulla costa toscana - sul cabernet franc in purezza, sembra fondata, e Bolgheri un territorio confacente a questo vitigno. Il “cambio di passo” del Paleo, a partire dall'annata 2000, quando il franc entra sensibilmente nell'assemblaggio, ne è una apparente riprova.
Lo stacco espressivo e qualitativo tra la prima serie di annate e la seconda batteria di bottiglie della mega verticale 1992-2009 è piuttosto eloquente. Nei vini del nuovo millennio ci sono più grinta, più “lucidità”, più brillantezza espressiva, come se il vino avesse guadagnato luminosità interna. Difficile dunque avanzare un'obiezione di fondo sulla scelta vitivinicola di Cinzia e Massimo Merli, anche se l'esito della degustazione va preso con le pinze: il Paleo degli anni Duemila deve infatti ancora affrontare la prova del tempo.

Questa stessa verticale mette tuttavia in luce dei limiti che non possono essere ignorati. Oltre all'alcolicità pronunciata (e sopra le righe) di diverse bottiglie, emergono due elementi fondativi: la legnosità e la vulnerabile costituzione.
La presenza del rovere è un filo conduttore della storia di questa cuvée. Nelle annate più vecchie si traduce in un timbro laccato talora dolce, classicamente piuttosto prevedibile. Nei millesimi più recenti assume le sembianze di uno schermo contro cui cozza la libera espressione aromatica del vino. Il legno asciuga la beva, patina la lingua e mette in risalto la seconda caratteristica che condiziona negativamente il Paleo. Sono la linfa e le qualità saline a fare quasi sempre difetto al sapore. Questo rosso di spiccate alcolicità ed estrazione - che un'analisi di laboratorio definirebbe senz'altro “di corpo” - appare quasi incompleto. La carenza di sapidità rende improbo il compito di contrastare un tannino abbondante e asciugante, oltre a un alcol generoso, perché di fatto comporta una tensione insufficiente. Il risultato sono un effetto gustativo sguarnito e una sensazione di difficile tenuta in bocca. Lingua e mucose restano scoperte all'azione bruciante e combinata di questi due agenti, che dominano il quadro gustativo, specie nella parte finale del sapore.

La degustazione
Non scenderemo nel dettaglio delle singole annate proposte durante la verticale. Tuttavia è utile osservare che, nonostante la «freschezza» più volte sottolineata da Massimo Merli (che ci parrebbe più giusto definire “integrità”), diversi millesimi datati (1992, 1995, 1999 e 2000) sono accomunati dall'emergere dell'alcol e della dolcezza. Altri, invece (1997 - disturbato da un tappo non perfetto -, 1996, 1994 e 1993), sono marcati soprattutto dal rovere e dall'amaro.
Queste annate (tutte doc Bolgheri rosso superiore), nascono da un assemblaggio cabernet sauvignon + poco sangiovese (che scompare nel 1999, a beneficio del franc), frutto di viti giovani (le più vecchie sono del 1977). L'affinamento in barrique dura tra 18 e 22 mesi.
La nuova generazione di Paleo rosso è più morbida e leggermente più sapida (2001, 2004 o 2005, appunto grazie al franc?), ma il legno è ancora insistentemente presente, specie in annate per vari motivi complicate (come la 2002 e la 2003). Anche in questi millesimi recenti, dotati di maggior volume rispetto a quelli più vecchi, estrazione e rovere apportano un fondo amaro e ruvido, talora nell'attacco (2004), più spesso nel finale (2001, 2005, 2006, 2007 e 2008).
I Paleo più recenti sono figli di fermentazioni più lunghe, mentre, specie nelle ultime annate, gli affinamenti in barrique tendono ad accorciarsi. Tuttavia, questo non basta a colmare quelli che a noi sembrano limiti evidenti. Si può concedere al vino il beneficio del dubbio, per rimetterlo alla prova tra alcuni anni. Inoltre, la successione di ben 17 annate di un rosso così tannico non agevola certo la rigenerazione della saliva, il che ne penalizza la percezione stessa. Nondimeno, la degustazione nel suo complesso, per le ragioni spiegate sopra, ci è parsa mettere in luce un'inibizione nell'espressione spontanea del potenziale di questo vino.


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