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Il periodico
Dopo una laboriosa (e avventurosa) preparazione, a ottobre 2009 esce il numero zero di www.possibilia.eu periodico online per curiosi. Una realizzazione che riflette l'orizzonte libero e senza preconcetti della nostra linea editoriale.
Da subito, un gruppo di autori aderisce al progetto, alcuni dei quali formano il nucleo redazionale più stabile.
Possibilia si non si propone di fare informazione in senso stretto: tante altre testate più veloci e attrezzate ricoprono già questo ruolo. La nostra rivista desidera offrire ai suoi lettori contenuti insoliti, dando diritto di cittadinanza a temi o chiavi di lettura spesso trascurati o snobbati. Un periodico generalista a 360 gradi? Solo in parte. Possibilia non funziona per compartimenti tematici, ma per modalità di approccio alla materia. Accoglie così una sezione per Dilettarsi, una per Pensare e una per Sorridere. Si aggiungono una sezione di News - la sezione “d'attualità” della testata - e una sezione destinata ai Pubbliredazionali, con lo scrupolo di mantenere eticamente distinti contenuti commerciali e redazionali, valorizzando così entrambi.
Con la nuova versione della rivista, inaugurata nel 2012, abbiamo deciso di aggiungere una sezione (le Rubrilie) dedicata alle nostre passioni: il vino, il rugby e il viaggio.

Contatta la redazione: redazione@possibilia.eu


I libri
Nel 2010, gli esiti incoraggianti della rivista e il desiderio di ampliare il progetto editoriale dànno vita alla parte cartacea della nostra attività.
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Libri: Vasile Ernu, “Nato in Urss”

Back in the USSR
Quello che davvero non sapevamo dell'Unione Sovietica.

“Ogni tanto mi capita ancora di voler comprare un biglietto per andare in Urss, ma ogni volta devo ricordarmi che un oggetto del genere non si trova in vendita. Non ci sono più treni, né aerei, né strade che portano in Urss, per il semplice fatto che l'Unione Sovietica non esiste più. L'unico mezzo per visitare il mio Paese è la memoria”.
Non è un'apologia né una banale espressione di nostalghia per citare l'indimenticabile pellicola di Tarkovskij con Tonino Guerra sceneggiatore: Nato in URSS (Hacca Editore, 2010, 14 euro) è un viaggio, escursione mnemonica affascinante e ardita nel tentativo di riallacciare fili del tempo, rendere conto di un mondo che non esiste più. Vasile Ernu, giornalista, scrittore, filosofo d'origine bessarabica, giovinezza trascorsa per intero in Urss, e adesso residente in Romania, ci scorta con leggera sapienza in questo vero e proprio campionario di sovieticità, liberata, però, dalle grame urgenze dell'agenda politica attuale, alla scoperta di quell'Unione Sovietica che mai ci era stata raccontata.
Una nazione, un mondo, un universo che il Novecento ha visti sconfitti, ma coi quali la Storia deve ancora iniziare a fare i conti davvero: Nato in URSS può essere letto in molti modi, data la struttura a capitoli brevi, a tratti fulminanti. Spaccati di vita minima, ritratti essenziali e arguti nel tentativo di illustrare cosa possa essere stato vivere da “quella parte”, senza incorrere nelle categorizzazioni di favore, nel vero e proprio luogocomunismo. Ernu non esalta né difende quell'esperienza storica: semplicemente, racconta dal basso, con stile diretto e divertito, gli usi, i rapporti umani, le abitazioni, il sesso di quell'altrove, adesso siderale, che fu l'Unione Sovietica.
Igor Vazzaz
     
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