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Il periodico
Dopo una laboriosa (e avventurosa) preparazione, a ottobre 2009 esce il numero zero di www.possibilia.eu periodico online per curiosi. Una realizzazione che riflette l'orizzonte libero e senza preconcetti della nostra linea editoriale.
Da subito, un gruppo di autori aderisce al progetto, alcuni dei quali formano il nucleo redazionale più stabile.
Possibilia si non si propone di fare informazione in senso stretto: tante altre testate più veloci e attrezzate ricoprono già questo ruolo. La nostra rivista desidera offrire ai suoi lettori contenuti insoliti, dando diritto di cittadinanza a temi o chiavi di lettura spesso trascurati o snobbati. Un periodico generalista a 360 gradi? Solo in parte. Possibilia non funziona per compartimenti tematici, ma per modalità di approccio alla materia. Accoglie così una sezione per Dilettarsi, una per Pensare e una per Sorridere. Si aggiungono una sezione di News - la sezione “d'attualità” della testata - e una sezione destinata ai Pubbliredazionali, con lo scrupolo di mantenere eticamente distinti contenuti commerciali e redazionali, valorizzando così entrambi.
Con la nuova versione della rivista, inaugurata nel 2012, abbiamo deciso di aggiungere una sezione (le Rubrilie) dedicata alle nostre passioni: il vino, il rugby e il viaggio.

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I libri
Nel 2010, gli esiti incoraggianti della rivista e il desiderio di ampliare il progetto editoriale dànno vita alla parte cartacea della nostra attività.
Vai a www.possibiliaeditore.eu
Francesco Di Biaso e Maddalena Gerli a Fa' la cosa giusta 2013
(foto Di Biaso-Gerli)
IoRicreo

L'altra vita degli oggetti
Un sito internet e un libro spiegano come ridare forma a materiali inutilizzati.
L'autore Di Biaso: «Può diventare un lavoro, ma bisogna saper rischiare»

testo di Ludovica Scaletti, foto di IoRicreo


C'è chi di fronte a una casa da arredare si affanna a comprare mobili e soprammobili, alleggerendo il portafoglio. E c'è chi, in questo caso uno studente Erasmus squattrinato, preferisce appellarsi alla fantasia e invece di spendere si costruisce sedie e tavoli da sé, riutilizzando il cartone e altri materiali abbandonati. Il designer in questione (allora improvvisato, oggi di professione) è Francesco Di Biaso e dalla sua esperienza come studente fuorisede, nel 2007 è nata IoRicreo, un'associazione che cerca di diffondere l'arte del riciclo creativo, dando nuova vita a materiali che altrimenti finirebbero nei bidoni della spazzatura. Con questo obiettivo in mente Francesco ha creato prima il sito www.ioricreo.org, sul quale sono a disposizione decine e decine di “ricette” per trasformare oggetti in disuso, poi il libro “Ioricreo, manuale di riciclo creativo” (Terre di Mezzo editore, 12 euro), uscito il 21 marzo. Nel manuale, illustrato da Maddalena Gerli, sono raccolti 49 progetti spiegati nel dettaglio e alla portata di tutti: dalla lampada ricavata da una gruccia, al cucchiaio trasformato in candelabro, fino alle spugnette da applicare sui pedali della bicicletta per poter stare a piedi nudi dopo una nuotata (tutte le istruzioni nell'immagine qui sotto). Ed ecco svelate le origini di Francesco, nato ventinove anni fa a Genova, dove tuttora ha sede l'associazione e il laboratorio - il suo garage -luogo di sperimentazione degli oggetti. Di genovese in questo progetto però non ci sono soltanto le idee, ma la stessa tradizione del riuso, del risparmio. «Fa parte del sapere dei nostri nonni, legato al mondo contadino e alle necessità dovute alla guerra - sottolinea l'autore -. Conoscenze che vanno perdendosi, un po' per l'abitudine alla comodità e un po' perché non sono più di moda». Nonostante il passato abbia molto da insegnare Genova però non si dimostra sempre generosa nei confronti di chi sperimenta e osa. «Qui è difficile trovare collaborazioni, non perché non ci siano idee, ma perché esiste una certa ostilità a provare il nuovo» spiega Francesco, che insieme ai cinque ragazzi che formano lo zoccolo duro dell'associazione, è alla continua ricerca di collaboratori che vogliano mettersi in gioco in questo campo. L'obiettivo è quello di trasformare una passione in un vero e proprio lavoro. Intanto IoRicreo organizza laboratori per bambini su alimentazione sana e riciclo in collaborazione con la centrale del latte di Rapallo.

foto spugnette salvapiedi

Sul sito si parte dalla classica ripartizione della raccolta differenziata (plastica, carta o cartone, vetro e lattine, elettronica, fino all'umido) e per una volta non si parla di rifiuti, ma di materiali da riutilizzare nei modi più diversi. Chiunque può contribuire con suggerimenti e idee, a condizione che si rispetti il motto “Arte da tutti, per tutti” e che si tratti davvero di riciclo creativo e non di dècoupage o bigiotteria. «È importante riutilizzare un oggetto decontestualizzandolo e cambiandone il significato, ma anche recuperare il materiale di cui è composto e le sue proprietà». Per esempio trasformando una camera d'aria della bicicletta in una borsa o in un portafoglio si mantengono intatte le caratteristiche del materiale: resistente e idrorepellente. Sarebbe più forzato, spiega Francesco, «se si facessero degli orecchini, perché si perderebbero le proprietà dell'oggetto».

foto scalda-tomino

Dovendo scegliere tra tutte le cose che sono transitate per il suo garage e sul sito, Francesco non ha dubbi: sono due gli «oggetti pupillo», a cui è particolarmente legato. Il primo è la “bottiglia-lumino”: si taglia una bottiglia di plastica a metà; la si capovolge, si infila il collo nella base e si mette un lumino dove c'è il tappo. «È un oggetto semplice con un forte impatto - spiega Francesco -. L'abbiamo usato in tanti allestimenti, ha una buona resa visiva ed è resistente anche sul mare con il vento». Come il 15 febbraio 2013 a Genova, la giornata dedicata al risparmio energetico, quando le bottiglie-lumino sono servite a comporre la scritta “- spreco + eco!” (immagine in home page). Poi c'è lo “scalda-tomino”, che si presta molto per chi va in campeggio o ama mangiare all'aria aperta. Si tratta di un barattolo di latta che permette di abbrustolire il pane e scaldare il tomino nello stesso tempo, con un piccolo pezzo di diavolina o con un lumino. Ecco le istruzioni per fabbricarlo: bisogna aprire il barattolo sul lato e formare una linguetta; poi si fanno dei buchi per far passare il vapore e si capovolge il barattolo. A questo punto si mette la fetta di pane nello spazio creato dalla linguetta e il tomino sopra (vedi foto qui sotto). «Così si possono mangiare pane e formaggio con lo spreco di una candelina, stando a contatto con la natura» sottolinea l'autore. Con questo sistema Francesco e soci hanno dato da mangiare a decine di persone a uno dei Ri-party, la festa che si tiene ogni anno in Liguria ai primi di giugno in occasione del compleanno di IoRicreo (quest'anno, salvo modifiche dell'ultima ora, sarà il 7 giugno). Lo spirito dell'associazione è proprio quello di condividere saperi e conoscenze pratiche e di insegnare un saper fare. «Vogliamo che anche la casalinga, con strumenti semplicissimi, recuperando gli stessi scarti che produce, possa costruire un oggetto utile e funzionale» afferma l'autore. Facile a dirsi e a quanto sembra anche a farsi.

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